Appena tornata a Londra Sharon contattò subito il suo editore per raccontargli cosa aveva scoperto durante il soggiorno in Irlanda.
L’uomo concordò con lei sul fatto che non esistesse nessun mistero, ma le permise ugualmente di scrivere la storia, considerandola come un caso del cuore.
Era raro, infatti, trovare al giorno d’oggi, un uomo che si prendesse così tanto a cuore il destino di un’intera città. Essendo già in clima natalizio una storia del genere sarebbe andata a ruba.
Ma, al di là della stesura dell’articolo Sharon non poteva fare a meno di ripensare a quell’atmosfera magica con i suoi paesaggi colorati che tanto l’avevano incantata, lasciandola senza respiro.
E poi, senza neanche accorgersene ecco che le tornavano alla mente quegli occhi blu, intensi come il mare in tempesta; quegli occhi che, da quando era tornata a casa, non avevano mai smesso di tormentarla. Non poteva finire così.
C’erano troppe parole non dette in quegli sguardi. Doveva rivederlo. Cosi, senza attendere oltre, prese la giacca e, dopo aver gridato al suo capo che tornava in Irlanda, si mise alla guida della sua Lotus. Destinazione aeroporto.
Mentre era in volo Sharon pensò ad una possibile motivazione che spiegasse il suo ritorno a Dublino, qualora avesse incontrato l’uomo misterioso, ma non le venne in mente nulla. Era la vigilia di Capodanno e lei stava tornando a Dublino. Stava tornando a casa. Non sapeva cosa sarebbe successo una volta arrivata in città, ma sapeva che proprio da lì avrebbe preso il via la sua nuova vita.
Era atterrata da poche ore quando, passeggiando per la via principale, incontrò nuovamente i suoi occhi.
“Sei tornata. – disse lui ammiccando un sorriso – Quanto rimarrai? Per sempre”. – rispose lei, ricambiando il suo sorriso – La sua nuova vita poteva avere inizio.