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Parlando di Israele

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Parlando di Israele

Una terra la cui storia è inevitabilmente intrecciata con la nostra nel passato, nel presente e nel futuro.

Parlare di Israele non è mai facile, anche quando lo si vuole fare solo per descriverne la superbe bellezza.

Sembra davvero che tutta la storia del mondo voglia forzare il suo passo per questa sottilissima striscia di terra sul Mar Mediterraneo, a volte spingendo con tutta la violenza di cui la razza umana sia capace.

Tel Aviv

Ma, se rallentiamo un attimo, e non ci lasciamo influenzare dal fascino oscuro delle mille tragedie succedute in questa terra, forse potremo riuscire a cogliere l’infinita magia che permea i mille luoghi e le mille facce della Terra Promessa.

Non è certamente un caso che già da duemila anni prima di Cristo, Ebrei, tribù semite ed Egizi abbiano combattuto duramente per ottenere il controllo della terra d’Israele.

Una fascia di terra dal clima mite e generoso, in una posizione militarmente ed economicamente strategica, in seguito “contaminata” dalle suggestioni e speranze di migliaia di fedeli di tutto il mondo conosciuto.

Per nostra fortuna, però, molte di queste genti hanno costruito tanto quanto hanno distrutto durante la loro dominazione, così che noi oggi possiamo godere delle bellezze di quasi cinquemila anni di cultura e tradizione.

Porti romani come quelli di Cesarea, gli antichi templi delle tribù giudee, le moschee arabe, le tracce ellenistiche, tutto ciò ancora ci parla di un passato che molto spesso è
anche il nostro.

E come il passato, anche il presente d’Israele non ci è così distante. In fondo, coloro che vivono nella terra promessa han vissuto per molti anni in Germania, Russia, Francia, Turchia ed anche Italia.

Di fianco ad ebrei ultra ortodossi e reduci di mille guerre, c’è un paese giovane e ben felice di interfacciarsi con il resto del mondo. In contrasto alla violenza di cui ci parlano in TV, esiste un altro mondo dove la gente vuole vivere, ed è fieramente legata alla sua cultura.

Forse bisogna perdere qualcosa a cui siamo abituati, nel passare il ponte che Israele rappresenta tra le mille contraddizioni del nostro mondo. Ma probabilmente ne vale la pena.

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