La Carrière des Lumières

Dove la pietra, la luce e l’arte si fondono in una emozione unica.

Può capitare che ti ci perda in quel mondo fatato che è la Carrière des Lumières una cava di pietra che diventa cattedrale votata all’arte, alla luce, alla musica.

A pochi chilometri da Marsiglia, a due tornanti di pulman da Chateau des Baux, nelle viscere della terra,

Alla scoperta di Kingston

Passeggiando sulla riva di Doctor’s Cave, una tra le più belle spiagge dei Caraibi,  Jonathan  ripensava a quella che era stata la sua  vita fino a pochi giorni prima.  Si  trovava a Kingston per spezzare la monotonia di un lavoro  ormai troppo imbrigliato in rigide regole che non  condivideva più; e sconvolgere altresì,  la monotonia di una vita nella  quale non si riconosceva più.

Per lungo  tempo, troppo forse,  era stato un avvocato di grido, membro di un famoso studio  legale di Manhattan, e adesso  che non era più così si sentiva svuotato. Era come se,  nella sua vita,  fosse stato tutto  prestabilito. Un buon lavoro, un rapporto  consolidato con una donna talmente bella e seducente  da non poterle resistere, una vita invidiabile, ma tutto questo era  solo fumo negli occhi  e,   solo adesso  fermo dinanzi a quel panorama mozzafiato,  dove il  mare sembrava  congiungersi con l’infinito, se ne rendeva improvvisamente conto.

Era stato in aula, durante l’ultimo processo, che si  era accorto di  quanta finzione ci fosse nella sua vita e sempre lì aveva preso la decisione più dura di tutta la sua esistenza. Qualche ora dopo era già  su un aereo diretto ai Caraibi.  Non era stato facile lasciarsi tutto alle spalle, ma da quando era arrivato al Delta Kingston Waterfront Hotel tutto era cambiato, anche il suo modo di vedere  il mondo che lo circondava.

Un giorno mentre percorreva in auto il litorale che costeggiava Long Bay Beach la sua attenzione fu attratta da un ragazzo che stava surfando. Lo faceva con estrema naturalezza, non esistevano tre elementi distinti ma uno solo. Era l’immagine della vera libertà.

Se vai in Canada hai bisogno dell’ETA

Dal 15/03/2016 anche per visitare il Canada hai bisogno dell’ETA.

 

I cittadini italiano che si recano in Canada per brevi periodi non hanno bisogno del visto, ma devono munirsi obbligatoriamente della “Electronic Travel Authorization” (eTA), prima della partenza.

Quindi se hai intenzione di recarti nel paese dell’acero rosso, non dimenticare che devi chiedere l’autorizzazione attraverso il sito http://www.cic.gc.ca/english/visit/eta-start.asp.

L’autorizzazione costa, oggi 19/01, 7 dollari canadesi pagabili tramite carta di credito o carta prepagata.

La tassa di paga individualmente.

Attenzione!!! L’autorizzazione è elettronica e agganciata al tuo passaporto, è necessario possederla altrimenti non sei autorizzato a partire e perdi i soldi del biglietto.

La stessa autorizzazione non significa garanzia di ingresso, alla dogana l’ufficiale comunque verifica i dati del viaggiatore.

L’eTA non è necessario in caso di arrivi via mare o via terra (attraverso il confine con gli Stati Uniti, ad esempio).

Se sei un nostro cliente e hai bisogno di maggiori informazioni non esitare a contattarci.

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    Maldive
    OBBLIGO PASSAPORTO ELETTRONICO PER INGRESSO NEL PAESE

    Viaggiare Sicuri: aggiornamento scheda Maldive

    L’Unità di Crisi della Farnesina ha aggiornato la scheda delle Maldive. Riportiamo di seguito le parti salienti:

    DOCUMENTI NECESSARI PER L’ACCESSO ALLE MALDIVE
    Per entrare alle Maldive è necessario il Passaporto, la cui validità residua deve essere almeno di sei mesi dalla data del rientro nel caso in cui il viaggio viene effettuato con voli di linea; oppure di un mese dopo il previsto rientro in Italia nel caso in cui il viaggio viene effettuato con voli charter.

    NUOVA REGOLAMENTAZIONE VALIDA DAL 05/01/2016
    Il Dipartimento dell`Immigrazione delle Maldive ha reso noto che a partire dal 05/01/2016, è necessario il possesso del passaporto elettronico per poter entrare nel Paese, in Italia sono validi i passaporti emessi dal 27/10/2006. Ai passeggeri che viaggiano con un documento di vecchio tipo potrà essere pertanto rifiutato l`ingresso nel Paese.

    Lo spirito gaelico e la musica celtica vivono in Irlanda.

    E’ amore a prima vista. Alcuni cuori si lasciano immediatamente attrarre dalla bellezza e dalla freschezza dei ballerini di reel o gigs, balli tipici Irlandesi.

    Una schiera di ragazzi e ragazze, si muovono, all’unisono, le braccia distese lungo il corpo, gambe che spingono in alto, al ritmo di una danza celtica, quasi pagana. Ginocchia che si articolano libere in una coreografica lineare, e circolare nello stesso tempo.

    Le gambe tracciano nel vuoto disegni a compasso, e i capelli, delle donne, spesso biondi o rossi,

    lunghi sulle spalle, ondeggiano al ritmo veloce del Boudhran.

    Ti entra nel profondo dell’animo il Boudrhan, tamburo di origine celtica, orgoglioso delle mille battaglie che lo hanno visto infondere coraggio a schiere di uomini impegnati a difendere la propria terra, e oggi strumento tipico della musica irlandese.

    Il fraseggio del flauto dolce, il low Whistle, dolce e vellutato, racconta di uomini, di vento, di amore per la natura, sembra un usignolo che gorgheggia la sua gioia di vivere.

    Il violino, anch’esso veloce ma languido, il timbro di uno strumento che esprime il calore del legno di cui è composto e la tensione delle corde che vibrano a raccontare un umore di riscatto, di libertà.

    Se la cultura celtica è radicata nella profonda e intensa armonia nella natura, non c’è niente di più naturale della dolcezza della voce e nell’uso che nella musica celtica se ne fa, non a caso, la new age, e infusa di musica vocale celtica.

    I colori, sono naturali, il verde, il colore dell’Irlanda, il marrone, il blu, il rosso la semplicità e l’armonia del creato.

    Passione, amore per la natura, ritmo, colori, lo spirito gaelico pervade tutta la musica celtica prima  e quella Irlandese più moderna poi, che aggiunge all’uso degli strumenti tradizionali, gusti ed esperienze moderni.

    Tutta la musica moderna ha nella musica tradizionale Irlandese, parentele, connessioni, richiami, lo spirito gaelico non muore mai.

    Il blog Mianotour ospita i racconti di Antonella Saia

    Antonella Saia, è una scrittrice speciale, fluente, appassionata e molto sensibile, e siamo onorati di accogliere i suoi post sul nostro blog.

    Ci parlerà di viaggi, di destinazioni da sogno e d’incanto, di magie che profumano d’intenso luoghi che solo con le parole non si potrebbero descrivere, ma lei sarà abilissima a farlo.

    Laureata in Lettere Moderne e specializzata in Scienze dell’Informazione Giornalistica, giornalista pubblicista, ha collaborato con Normanno.com e Laprovinciamessina.it. Attualmente collabora con messinaoggi.it dove cura le pagine di cultura e spettacoli, scrivendo recensioni letterarie e teatrali,

    Ha al suo attivo la pubblicazione di un romanzo dal titolo “A tempo di fuga“, edito da Pungitopo.

    La trovi su Twitter: @Antonella_Saia

    E su linkedin: Antonella Saia – Linkedin

    Vedi i post di Antonella su www.mianotour.it

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    Panorama Giapponese Viaggio di Nozze – Ottobre 2015

    Un ringraziamento speciale per aver contribuito con la vostra estrema professionalità ed umanità alla realizzazione del nostro viaggio di nozze dei sogni!!!

    “Gli Sposini” Sergio e Fabiola Scolaro